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07-08-19 15:14
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Lo Staff Questo messaggio dell'amico e tifoso Massimo lo rivolgiamo a coloro i quali questa sera avranno la responsabilità di una decisione fondamentale per le sorti del glorioso Barletta 1922. Che si pensi sempre e solo al bene del Barletta e ai suoi 97 anni di storia. Leggete con la massima attenzione, grazie:
"Oggi mi è capitato di ripensare alla mia prima partita al 'Comunale', allora si chiamava così il 'Puttilli'. Ero piccolo e tutto sembrava grande, c'era tanta gente, si giocava contro il Pescara, era la stagione 1982/83, vincemmo 1 a 0, almeno così credo, ricordo soprattutto tanta pioggia, alla fine di quella stagione il Pescara fu promosso in B, ma allora a Barletta perdevano un po' tutti, il ricordo delle 'furie rosse' imbattute per tante stagioni in casa era ancora fresco. Oggi a distanza di 36 anni da quella partita sento da più parti che il Barletta forse scomparirà e questa volta per sempre, nessun ripescaggio, nessuna iscrizione in soprannumero in una serie inferiore. Ebbene, io credo che il Barletta rappresenti per i propri tifosi, a qualsiasi generazione appartengano, non una semplice squadra, ma la Squadra, un sentimento, una fede e quella non morirà mai. Quello che mi sento di dire a chi oggi ha l'onere e l'onore di decidere delle sorti della Nostra Squadra, è questo, "non sentitevi obbligati nei confronti dei tifosi che hanno seguito il Barletta in passato, perché per questi, come detto, i biancorossi non moriranno mai, sentitevi, piuttosto, obbligati verso le nuove generazioni, fate in modo che nel prossimo futuro un ragazzino torni con orgoglio a sventolare una sciarpa biancorossa, ad indossare con fierezza le maglie biancorosse, come negli anni hanno fatto i ragazzini delle generazioni passate con le maglie di D'Ottavio, Scarnecchia, Beccalossi, Laviano, Romano, La Mantia, Allegretti..." perché non c'è cosa più bella che tifare e gioire per la squadra della propria Città. Forza Barletta, sempre!" ⚪️🔴 class="testo"> Bellissimo messaggio che ogni vero tifoso del Barletta sicuramente condivide in ogni sua parola. Ora però bisogna decidere di che morte dobbiamo morire, perché noi tifosi ci siamo stancati di vivere in questa situazione di perenne incertezza.
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