Staff Lewis
13-01-21 11:55
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Mi permetto di fare una riflessione sulla situazione relativa alla ripartenza. Tante società sembrano propense a tirare i remi in barca, sono venute meno le sponsorizzazioni e quindi non avrebbero la possibilità di continuare perché fanno calcio coi soldi dello sponsor e in questa fase stanno avanzando la scusa della pandemia per provare a bloccare il campionato. Possiamo dire che sono la maggioranza. Tra le società a favore della ripartenza, non tantissime, ma nemmeno poche, c'è il Barletta e lo sappiamo. Ma quest'ultime società stanno facendo poco a livello mediatico. Chi vuole annullare il campionato lo urla ai 4 venti, fa fare articoli su mille siti italiani e si fa sentire. Manca la voce delle società disponibili alla ripartenza. Cosa che reputo fondamentale visto che ogni decisione che fino a oggi è stata intrapresa (di apertura o chiusura) lo è stata non in base a valutazioni meramente sanitarie (e lo sappiamo) ma anche in base al sentore e alla pressione popolare. Non nascondiamoci. E' così. La politica del calcio è assolutamente disinteressata all'Eccellenza. Tisci dopo la sua rielezione si è eclissato, sapevamo anche questo. Per lui contava solo farsi rieleggere per altri 4 anni. Per Sibilia, stesso discorso, lui è il primo responsabile di questo stato di incertezza. Si sta continuamente girando dall'altra parte. Ha pensato solo alla serie D e adesso, fino al 22 febbraio, penserà solo alla sua candidatura alla FIGC contro il presidente uscente Gravina.
Le 36 promozioni che ogni anno ci sono dall'Eccellenza alla serie D vanno assegnate sul campo. Chi non se la sente, ha problemi economici, si tira fuori senza zavorrare tutte le altre. Si bloccano le retrocessioni dell'Eccellenza e ripartono solo le società che se lo possono permettere e che sono interessate a conseguire sul campo la promozione in serie D. E' stato fatto l'anno scorso per i playoff di serie C, non vedo perché non si possa fare in Eccellenza con le società che possono permettersi di continuare e di rispettare il protocollo sanitario (tamponi settimanali ecc ecc). Chiaramente andrebbe applicato il protocollo vigente in serie D. E' un anno particolare, ma le promozioni in serie D vanno comunque assegnate sul campo. I parametri per le 36 promozioni d'ufficio sono una pagliacciata e premierebbero le solite Torviscosa, Sinalunghese o Corticella di turno. Non si tiene conto né del bacino di utenza, né dello stadio, né di quanto fatto quest'anno, anche se si è giocato solo un mese.
Se le società interessate alla ripartenza non si fanno sentire, si rischia di dilapidare un investimento iniziale non di poco conto. Ovviamente in quest'ultimo periodo mi riferisco al Barletta. Bisogna fare squadra con le altre società interessate per spiegare come e quando si potrà ripartire.
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