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20-09-19 8:54
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Fantacalcio... Sono quattro anni che vi seguo e vedo che ogni anno le discussioni su questo forum sono sempre dello stesso tenore, esaltazione e depressione, attacchi ai singoli giocatori, anche pesanti, agli allenatori, direttori sportivi e società, tali da far scappare ora gli uni ora gli altri. Poche le autocritiche dei tifosi che forse rendono l'ambiente pesante e non sereno. Legittime le critiche se motivate e soprattutto calcistiche. Il Fantacalcio, che qui sembra lo sport preferito, quando si citano nomi di calciatori che con la bacchetta magica risolvono tutti i problemi, a volte lo sono solo sulla carta, nella realtà si tramutano in flop e/o comunque non risolutivi. Se fate uno sforzo di memoria vi accorgerete di quanti nomi in questi 4 anni sono passati da Barletta e con quale risultato. Il bello del calcio è nella sua complessità e i risultati sono il frutto di una collaborazione di persone, dal magazziniere, alla squadra, alla presidenza della società ed esternamente da una tifoseria che nel momento in cui la squadra ha delle difficoltà si stringe attorno ad essa senza esercitare il tiro a bersaglio trovando sempre un capro espiatorio. Se da 5 anni siete ancora in eccellenza ci saranno pure dei motivi. Vi seguo perché nel Barletta ci sono dei ragazzi che, come detto in un post dell'anno scorso, ho visto crescere calcisticamente nelle giovanili del Bari, dai giovanissimi alla primavera, quest'anno ne avete 4 e senza far torto a nessuno cito in ordine di età, Bruno e Bonasia, Monopoli e Aprile. Le esperienze calcistiche fatte da loro a livello nazionale qualcosa vorranno pur dire. Detto questo parliamo di calcio. Qualcuno scrive che la squadra si rifugia nell'alibi della tardiva preparazione atletica dei calciatori. Ora la preparazione atletica è una cosa fondamentale, ci sarà pur un motivo se si fa e bene, banalizzarla come fa qualcuno fa venire i dubbi circa la capacità di sapere cosa è il calcio. Sinteticamente la preparazione tardiva è un problema per giocatori, specialmente in queste categorie, che smettono di giocare a fine marzo rimanendo inattivi per quasi 4 mesi. Ci sono dei giocatori che avevano iniziato la preparazione già da un mese con altre squadre e di serie D, vedi Milella ed Aprile, forse anche altri e hanno dovuto rifare la stessa preparazione intensiva due volte, questo può creare dei problemi fisici in questo momento. Parliamo del modulo di gioco al quale si stanno adattando, soprattutto la difesa che il mister vuole più alta rispetto all'anno scorso e questo comporta una fase di adattamento. Bruno ed Aprile, etichettati l'anno scorso quasi dei brocchi, insieme a Telera e Sansonna compresi gli under Fanelli e Lamacchia hanno costituito la difesa migliore del torneo. Chi capisce di calcio sa anche che la miglior difesa se non ha un centrocampo che copre bene diventa facilmente perforabile. Dietro non ci sono lumache ma giocatori che non sono ancora al top della forma fisica e l'anno scorso l'hanno dimostrato, se ci fosse stato un attaccante più concreto sotto porta il Barletta avrebbe scritto forse una pagina diversa. Sarebbero ancora tante le considerazioni di natura calcistica da fare ma mi fermo qui. Solo alcune riflessione sulle prime partite, sicuramente un pò di sfortuna, ma questo non basta a giustificare le sconfitte, ma nella partita con l'Ugento una rosa non completa ha condizionato il risultato, la partita con il Corato giocata alla pari non so se sarebbe finita così. La prima partita di coppia Italia, alla luce dei risultati ottenuti dall'Audace, forse dà una indicazione sulle potenzialità di questo Barletta, le critiche rivolte alla sconfitta subita nel ritorno denotano quanto poco si parli di calcio, perché con il risultato ottenuto all'andata e a due giorni dall'incontro con il Corato con una rosa risicata i giocatori, a parere di alcuni tifosi, avrebbero dovuto dannarsi l'anima sprecando energie inutili, con il rischio di farsi male, pur di non subire una sconfitta senza alcun valore. La squadra del cuore si ama sempre e il tifoso non deve fare l'allenatore, ne il direttore sportivo o il componente della società, ciascuno svolga il proprio ruolo senza invasione di campo, perché poi succede che i giocatori desiderino andare via, gli allenatori chiudersi nel silenzio e la società dimettersi (preciso che non ho alcuna relazione con questa società) e si rischi la non iscrizione al campionato. La piazza di Barletta, importante, nella quale molti giocatori sono fieri di giocare, deve dimostrare di essere all'altezza di altre tifoserie, che in massa accorrono allo stadio per seguire la squadra del cuore anche se frequenta categorie inferiori all'altezza del blasone. Buon campionato. Caro amico hai scritto un bel discorso, ma su questo muro si parla semplicemente di calcio che, in fondo, è solo un gioco.
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